Clamoroso successo di Melenchon (19,6%) premiato anche per la sua netta opposizione alla guerra (in particolare a quella alla Siria) e le sanzioni (alla Russia e alla Siria). Colossale fallimento per il candidato, sedicente “trotskista”, Poutou (1,2%, ancor meno delle precedenti elezioni) già fautore della guerra (Libia, Siria); il quale oggi si consola inneggiando (oltre che ai “ribelli siriani“) ai quattro gatti che stanotte a Parigi hanno dato vita ad una manifestazione “antirazzista”, ovviamente idolatrata da Repubblica.
Francesco Santoianni