Anche Siriza nel coro della NATO

Sulla scena di Tsipras che cantava (insieme a Ferrero, sob!) “Bella Ciao”, non mi ero fatto troppe illusioni. Ma che il suo ministro degli Esteri (il panzone nel video, Nikolaos Kotzias) cantasse “We are the world, we are the children“, (ola compresa) al vertice Nato, dopo tutto quello che questa organizzazione criminale sta combinando – sopratutto in questi giorni –  francamente, non me lo sarei mai aspettato.

Francesco Santoianni (da una mail di Marinella Correggia)

Francesco Santoianni

(articolo già pubblicato nel 2015 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/

 

PS Copio e incollo un interessante commento (credo di Marco Palombo) pubblicato sulla mailing list di Comitato NoNato

L’ uscita dalla Nato era nel programma di Syriza del 2012. Nel programma pre-elettorale di Salonicco, settembre 2014, tutte le questioni militari e di politica estera sono state accantonate.
Il nuovo governo è formato da una alleanza tra Syriza e Anel, partito di destra , che ha ottenuto il ministero della Difesa. Il ruolo di Anel è di garanzia per i settori dell’ esercito e delle polizia che in Grecia hanno storicamente rapporti assai intensi con la destra politica più estremista.
Il ministro degli esteri che era presente al vertice Nato proviene dal Psok di Papandreu. Anche lui ha il ruolo di coprire il governo di Syriza ” a destra”.
Anel è un partito conservatore ed ha molti legami con la Chiesa ortodossa. Si spiega così la politica estera di Syriza dialogante con la Russia. Ma sulle altissime spese militari e sull’ appartenenza alla Nato Syriza è completamente silenzioso, atteggiamento che a noi italiani ricorda quello di Rifondazione nel governo Prodi.
E’ per questo motivo che Tsipras dovrebbe essere attaccato con forza per la sua reticenza sulla politica estera, perchè non è solo un opportunismo greco ma è un opportunismo che la sinistra europea ripete sistematicamente ogni volta che entra nell’ orbita governativa.
E  ci sarebbero sponde in Grecia per attaccare Siryza su questo versante. Il KKE, Partito Comunista ha almeno il 5% dei voti (cito a memoria) e c’è anche una sinistra “antagonista” dentro e fuori Siryza.
E dopo Bertinotti e Tsipras il prossimo turno potrebbe essere di Podemos che domenica ha preso molti voti in elezioni locali di cui la stampa italiana non ha parlato per niente. Ma El Pais titolava la prima sul successo delle liste appoggiate da Podemos.

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