Siria: il coraggio dei parlamentari Cinque Stelle

Che dire dell’appello contro i parlamentari Cinque Stelle (primo tra tutti l’ottimo Manlio di Stefano) “colpevoli” di aver chiesto la fine delle sanzioni alla Siria e il ripristino delle relazioni diplomatiche?

La cosa potrebbe essere liquidata facendo notare che tra i firmatari dell’appello (dell’organizzazione  “Un Ponte per” ad un mucchio di “arabisti”ed “archeologi”) molti campano o hanno campato con i contributi del nostro Ministero degli Esteri. Tutti in malafede? Forse no, probabilmente c’è pure qualche allocco che continua a prendere per buone le “notizie” (dalla strage con il Sarin di Assad a Ghouta, alle confessioni di Caesar, ai feti uccisi nella pancia delle madri dai cecchini dell’esercito siriano, al napalm sulle scuole, ai “barili bomba”…)  propagate dai media di regime. E c’è pure qualcuno che si considera “rivoluzionario” o, addirittura, “comunista” e che non si è mai domandato perché le sue posizioni sulla Siria sono assolutamente identiche a quelle di Renzi e di altri gentiluomini che ci hanno finora governato.

Ora questa insana congrega ha chiesto un “confronto con il Movimento 5 Stelle nel suo complesso.” Mi sembra una ottima idea. Ci saremo anche noi (mi si perdoni il plurale maiestatis). E non solo perché sosteniamo il Movimento Cinque Stelle e i suoi coraggiosi parlamentari.

 

Francesco Santoianni

(articolo già pubblicato nel 2015 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/

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