La carta moschicida dell’”Antirazzismo” e la Guerra

Ma, si può andare avanti così? Siamo ad un passo  dalla guerra e invece di industriarsi su come far scendere quanta più gente in piazza, ci si chiude in conventicole, si officiano iniziative ridotte a mera testimonianza, si alzano steccati verso tutti coloro che non sono disposti a piegarsi alla vulgata imposta dai media di Renzi: il dogma dell’”Antirazzismo”.

Ma andiamo per ordine. E cominciamo dal Movimento Cinque Stelle. Anzi, più che un “movimento”, una folla di persone ridotta a claque di Grillo e di qualche parlamentare. Tra i quali, comunque, potrebbero esserci ottimi referenti (leggete, ad esempio, qui o qui), per far crescere un movimento contro la Guerra. Perché non coinvolgere i parlamentari cinque stelle nelle mobilitazioni e “autorizzare”, così,  gli attivisti Cinque Stelle a parteciparvi? Non se ne parla nemmeno! E perché? “Perchè Grillo è razzista!” Una situazione identica mesi fa, ad una iniziativa in solidarietà con il popolo greco. Dove – e qui siamo al grottesco – i tanti “antagonisti” che applaudivano uno scagnozzo di Tsipras, che profferiva una tale scemenza, avevano votato Cinque Stelle alle elezioni regionali in Campania.

Ma davvero Grillo (e il Movimento Cinque Stelle) è razzista? La domanda avrebbe senso se esistesse una qualche linea politica del Movimento Cinque Stelle. Così non è. E Grillo – con un blog che pubblica tutto e il contrario di tutto – continua a pontificare a 360 gradi e accrescere il suo peso elettorale; anche perché non c’è nessun movimento che lo sfida a mobilitarsi su una precisa posizione.

Ma, poi, perché si pretende di contrabbandare per “antirazzismo” una non meglio definita “politica di solidarietà” con i migranti? Perché mai si pretende dai tanti, preoccupati per una guerra imminente, di mobilitarsi – oltre che per il, sacrosanto, diritto d’asilo per tutti i profughi – anche per la “libera circolazione per tutti gli immigrati”? Ci sarebbero decine di altre questioni connesse ad una mobilitazione  contro la guerra (ad esempio, la rimozione delle sanzioni alla Siria e alla Russia) ma l’unica referenza che viene chiesta per parteciparvi è l’essere “antirazzisti” (nella declinazione di cui sopra). Insomma, puro autolesionismo. Certo, ogni mobilitazione, ogni obbiettivo, si tira dietro una serie di valori ai quali non si può rinunciare. E, se così non fosse si finirebbe per marciare insieme anche con chi, in un efferato programma politico, dichiara anche di essere contro la guerra. Ma è questa la motivazione di chi sceglie oggi di chiudersi a riccio in una congrega di “antirazzisti” uccidendo sul nascere un movimento di massa contro la guerra?

Probabilmente, no. Forse questo atteggiamento è solo l’effetto “carta moschicida” creata dai media di Renzi. Che hanno inventato il “Mostro Salvini” contro il quale incanalare la rabbia. Magari marciando insieme (si veda quiqui o qui) agli stessi che ci stanno spennando vivi e che ci stanno consegnando ad una guerra. E chi, incautamente, con il “mostro” ci ha avuto a che fare (fosse solo per una – per me – ineccepibile interrogazione parlamentare), anche se da anni si batte contro la Guerra è considerato oggi alla stessa stregua.

Peccato. Perché oggi ci sarebbero tutti gli elementi per far nascere un grande movimento contro la guerra. Basterebbe rimuovere – con umiltà e intelligenza – quello spirito di conventicola che separa gli attivisti dalla gente. Speriamo che questo avvenga al più presto. Anche perché I venti di guerra soffiano sempre più forte.

 

Francesco Santoianni

(articolo già pubblicato nel 2015 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/

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