“Spazzato via ogni dubbio sollevato dai complottisti” annuncia trionfante il TG1 (e, purtroppo, anche giornalisti solitamente attenti) davanti alle “nuove” foto, diffuse dall’FBI, del Pentagono l’11 settembre. “Nuove” per modo di dire in quanto già diffuse anni addietro, come fa notare l’ottimo Massimo Mazzucco. E, ovviamente, nemmeno una di queste – nonostante le centinaia di telecamere che sorvegliavano la zona – mostra cosa abbia veramente colpito il Pentagono, a meno che – al pari di sedicenti debunker – non si voglia credere a fantomatici “rottami dell’aereo”, assenti nelle pochissime prime foto ed incomprensibilmente trasportati da persone in abiti civili. Insomma, al pari delle celebri “28 pagine secretate” del Rapporto del Congresso USA, niente di nuovo che possa far luce sull’11 settembre.
Più interessante, invece, domandarsi chi e perché, proprio ora, faccia circolare queste foto. Verosimilmente, qualcuna delle tante agenzie USA preposte alla “sicurezza” minacciata da un Trump che, prima della sua elezione, aveva promesso di tirare fuori dall’armadio gli scheletri dell’11 settembre. Promessa, ovviamente, non mantenuta. Del resto, per sapere la verità sull’”Incidente del Golfo del Tonchino”, che diede il via alla guerra al Vietnam, ci sono voluti 53 anni.
Francesco Santoianni
PS Per una convincente ricostruzione degli attentati si veda questo video.
Questo articolo è stato pubblicato sulla Rubrica “I Media alla Guerra” del sito www.lantidiplomatico.it