Ci hanno già tentato con “Igor il Russo” (al secolo, Norbert Feher, criminale serbo di origine ungherese e che, pare, avrebbe usufruito della stessa rete che aiuta i jihadisti in Europa), per paventare l’ombra di Putin; ora ci riprovano con Burian l’ondata di gelo che – tanto per citare uno dei tantissimi media – “partito dalla Siberia – dove si registrano fino a – 40 gradi sotto le zero – sta attraversando e gelando l’Europa e, percorsi circa 6mila chilometri, ci regalerà temperature fino a -8 e -15”.
Intendiamoci, in questi giorni, in Russia (per non parlare della Siberia) fa un freddo cane; ma pensare che, trasportato dal vento, possa fare 6.000 chilometri per rovinarci l’esistenza è pura fantasia. Anche perché quello che forse è il più autorevole sito meteo italiano ci spiega che l’imminente gelo dipende “dall’arrivo di una perturbazione atlantica sul Mediterraneo occidentale e la persistenza del cuscinetto freddo in pianura Padana”. Si, ma, allora perché appioppargli il nome Burian (o Buran) che, come ci informa Wikipedia, indica un vento freddo che spira in Russia? Una qualche altra macchinazione anti-Putin? Non abbiamo le prove. Certo che questa storia di addebitare tutti i guai ad uno stato straniero non è di oggi. L’influenza che, nel 1918-20 – fece fuori circa 80 milioni di persone fu chiamata “influenza spagnola” in tutto il mondo; tranne, ovviamente, in Spagna.
Francesco Santoianni
[…] Immagine di copertina: Pecorarossa […]