Un anno fa, dopo il crollo del Ponte Morandi, quando la – davvero rivoluzionaria – proposta dei Cinque Stelle di revocare la concessione ad Atlantia e rinazionalizzare la Società Autostrade entusiasmava gli Italiani (e spaccava la Lega), Salvini si inventò a tavolino il “caso Diciotti”: una provvidenziale Arma di Distrazione di Massa che realizzò pienamente il suoi obbiettivi: la “sinistra antagonista”, pur di attaccare il Governo Conte, snobbava ogni mobilitazione per il disastro di Genova (arrivando a farneticare di “Stato di Diritto”) preferendo andare al porto di Catania a fare da coreografia al trionfo mediatico di Salvini.
Oggi, replay con il “caso Sea Watch” (sapientemente costruito dai media mainstream, anche con la beatificazione della “capitana” Carola Rackete) : tutta la “sinistra antagonista” in piazza ad inneggiare ad una ONG tedesca che, invece di far sbarcare subito i migranti raccolti in mare in un vicino porto sicuro (ad esempio, in Tunisia), ha preferito portarseli in giro per quindici giorni pur di “sfidare” Salvini e quindi, portarlo alla presidenza del Consiglio. Il tutto mentre impazza sui social la bufala dei “porti non sicuri della Tunisia che non ha firmato nessuna Convenzione per il salvataggio delle persone in mare” .
Sic transit gloria mundi.
Francesco Santoianni
PS. Vi risparmio, per questa volta, le mie considerazioni sulla inconsistenza delle proposte politiche della “sinistra antagonista” sull’immigrazione (linkabili, comunque, qui, qui, qui, qui, qui …)