Innumerevoli le avventate interrogazioni di parlamentari Cinque Stelle contro presunti “stati canaglia”; basti pensare, ad esempio, a quella presentata dopo l’omicidio di Boris Nemtsov. Ora una di queste interrogazioni viene rinfacciata, tramite il Corriere della Sera, dai genitori di Giulio Regeni che chiedono al neo ministro degli Esteri Luigi di Maio coerenza con le sue precedenti dichiarazioni e, quindi, il ritiro dell’ambasciatore italiano dall’Egitto.
In attesa degli sviluppi, qualche considerazione sulla identica pretesa dei tanti “Amici di Giulio Regeni” che si direbbe seguano le orme degli “Amici di Padre dall’Oglio” (peraltro uniti nello stesso Comitato); e cioè pretendere la “Verità” escludendo qualsiasi ipotesi che porterebbe lontano dallo “stato canaglia” di turno.
Per il caso dall’Oglio si è arrivati all’assurdo di continuare ad additare il governo di Damasco come colpevole della scomparsa del gesuita, nonostante ogni evidenza accusi Abd al-Rahman al Faysal Abu Faysal, responsabile dei prigionieri occidentali per conto dei jihadisti; il quale (come attestato, tra l’altro, da una inchiesta della RAI), essendo protetto da truppe USA, risulta inavvicinabile da giornalisti e magistrati.
Stessa ipocrisia per il caso Regeni per il quale, tanto per dirne una, i suoi “Amici” si ostinano a non domandarsi perché mai il regime di al-Sisi avrebbe dovuto far ritrovare per strada il corpo torturato nello stesso giorno il cui una delegazione governativa italiana avrebbe dovuto firmare un mega accordo commerciale (accaparrato, poi, dalla Gran Bretagna) o – per dirne un’altra – perché la magistratura italiana per ottenere una qualche documentazione abbia dovuto far perquisire l’abitazione della reticente Maha Abdel Rahman, tutor di Regeni alla Oxford Analitica (sostanzialmente, una struttura dell’Intelligence britannica).
Verità per Giulio Regeni? La vogliamo anche noi. Ma intanto cominciamo a chiedere al Ministero degli Esteri di farsi consegnare dal Governo inglese tutta la documentazione su questo caso. E visto che ci siamo, che chieda al governo USA di potere interrogare, finalmente, Abd al-Rahman al Faysal Abu Faysal.
Francesco Santoianni