Scusate, ma che diritto abbiamo noi di discettare sulla decisione del governo iraniano che ha ammesso l’abbattimento per errore dell’aereo della Ukraine International Airlines? Noi, Italiani, che continuiamo a subire la “verità ufficiale” che addebita la caduta del DC-9 a Ustica ad un “cedimento strutturale”. Noi europei che accettiamo il vergognoso responso dell’Unione Europea sull’abbattimento del MH17 della Malaysia Airlines sui cieli dell’Ucraina. Noi occidentali che continuiamo a credere alla bufala delle “introvabili scatole nere” degli aerei dell’11 settembre…
Ma, cerchiamo di ricostruire i fatti.
Già il 9 gennaio, il governo iraniano, ipotizzando un guasto, aveva, più che accettato, promosso, una commissione internazionale di inchiesta (della quale avrebbero fatto parte tutti i paesi con connazionali periti nella tragedia) che, tra l’altro, avrebbe avuto pieno accesso ai dati contenuti nelle scatole nere dell’aereo caduto. Perché questa proposta? Perché le famose “immagini satellitari” annunciate dall’Occidente (e che avrebbero provato la tesi del missile), se pure esistevano, non venivano pubblicate e l’unica “prova” restava un video farlocco mostrato da tutte le TV del mondo. Sapeva, il 9 gennaio, il governo iraniano dell’abbattimento per errore da parte della contraerea iraniana? Probabilmente, no. Con un paese sotto assedio (e retto da un ferreo regime) non è difficile immaginare una qualche omertà da parte di ufficiali e soldati terrorizzati dalle conseguenze del loro errore. Fatto sta che – verosimilmente, il 10 gennaio – la notizia dell’abbattimento per errore arriva al governo iraniano. Che, a quel punto, ha due scelte. O dire la verità al mondo o – considerato che è quasi impossibile manipolare i dati delle scatole nere – addebitare l’abbattimento ad un missile statunitense. Scelta quest’ultima che, facendo salire ulteriormente la tensione internazionale, avrebbe spianato la strada ad una guerra.
Il governo iraniano, ha fatto la scelta più “impopolare”, ma ha fatto la scelta giusta. Ricordiamolo quando ci sarà il prossimo attacco all’Iran.
Francesco Santoianni